lunedì 12 marzo 2018

col senno di mai

oggi non ho voglia.
non so dove sia andata ma non è qui.
sono distratta, irritata ed il vento mi mette a disagio.
continuo a pensare che dovrebbero darci delle istruzioni migliori.
che ne so, magari a scuola, tra un gerundio ed una funzione, insegnarci come si fa dopo.
perchè oggi aliz ci chiedeva perchè noi andiamo a lavoro e non a scuola, visto che a scuola lei fa i lavoretti, allora più o meno non cambia. non fa una piega. vaglielo a dire che a scuola dove impari le cose utili ci continui ad andare per sempre, che quella è proprio la vita fuori che ti insegna. le quattro mura e le maestre non te le danno mica le istruzioni per dopo. i lavoretti ti servono per capire qualche cosa, ma per capire che puoi capirla serve tempo. e serve il senno. il senno di mai, quello che di volta in volta ti salva perchè ti fa fare le cose più o meno giuste, senza guardare troppo indietro e nemmeno troppo avanti. il senno che guarda al contesto. con la consapevolezza che la scelta giusta non esiste, perché di per sé il concetto di giusto e sbagliato è opinabile, fuorviante ed indiscutibilmente sopravvalutato. esistono scelte, punto. e vince chi le fa con il cuore più leggero che mai. l'eroe moderno è chi non soccombe all'ansia da prestazione della perfezione. chapeau. il serenamente imperfetto è il mio eroe. perché io che ho l'ansia da prestazione, da decisione, da post decisione e da esistenza, più generalmente intesa. posso solo guardare con ammirazione chi vive con il senno di mai. chi vive nel fatalismo cognitivo semplicemente e facilmente sceglie, senza farne un dramma. perché tanto esistono scelte, ma nessuna istruzione. io invece questa cosa mal la tollero. mi sarebbe utile, tipo oggi che non ho voglia ed il tempo fa schifo, sapere come si monta la vita in giorni così.


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